Per una governance diffusa del welfare: il ruolo di aziende e comunità nel talk del 24 settembre 2024

Per una governance diffusa del welfare: quali competenze, responsabilità e risorse

Il 24 settembre 2024, presso il Rondò dei Talenti di Cuneo, si è tenuto il Talk “Per una governance diffusa del welfare”, appuntamento dedicato alla riflessione su come le aziende e le comunità possano collaborare per creare un sistema di welfare più inclusivo e sostenibile.
Organizzato nell’ambito dell’Academy Territoriale WELLGRANDA, l’incontro ha visto la partecipazione di enti locali, progettisti e rappresentanti del mondo del welfare, con l’obiettivo di ispirare nuove progettualità e attivare iniziative condivise.

Moderato da Elisa Bacchetti, Deputy Operation Officer & Service – Systemic Designer di SocialFare, l’incontro ha visto come ospiti Ilaria Botta, Welfare manager del consorzio il Filo da Tessere, e Silvia De Aloe, Presidentessa e Responsabile Sviluppo Strategico DialogicaLab.

Welfare aziendale e comunitario: sinergie indispensabili.

Dal Talk è emersa l’importanza di costruire un legame più stretto tra il welfare aziendale e quello territoriale: “Non possiamo più ragionare per compartimenti stagni,” ha dichiarato Botta, sottolineando come le aziende, pur conoscendo bene i propri dipendenti, non possano soddisfare da sole tutte le loro esigenze senza considerare le risorse già presenti nel territorio. Spesso, infatti, le imprese non hanno una chiara fotografia dei bisogni familiari e personali dei propri lavoratori, ed è qui che entra in gioco il welfare di comunità.

La conciliazione tra vita lavorativa e personale.

Un altro tema centrale è stato quello della conciliazione tra lavoro e vita privata, considerato oggi una delle maggiori sfide per il benessere dei lavoratori. Il termine “conciliazione”, secondo Botta, è “ tutto quello che riguarda il lavorare sul maggior bilanciamento tra la vita familiare e gli aspetti lavorativi”. Per cui è necessario un approccio più ampio che tenga conto sia di situazioni, che spesso non si possono prevedere, per esempio familiari anziani che hanno bisogno di assistenza, sia il benessere mentale del singolo.

Questo approccio richiede alle aziende di guardare oltre i propri confini, cercando soluzioni in collaborazione con il territorio e altre realtà locali. La chiave, conclude Botta, è creare una “cordata“, un sistema di supporto condiviso che permetta alle imprese di offrire risposte efficaci senza dover fare tutto da sole.

Il welfare di comunità: verso una governance partecipata.

Sul fronte del welfare di comunità, Silvia De Aloe ha posto l’accento sulla necessità di una nuova prospettiva. “Dobbiamo smettere di considerare la comunità come un insieme di bisognosi a cui offrire servizi,” afferma, “e iniziare a vederla come un sistema di interazioni, in cui ogni attore ha un ruolo nel rilevare e affrontare le criticità.”

Questo cambio di paradigma implica un lavoro di rete, in cui le aziende, le organizzazioni del terzo settore e le istituzioni collaborano attivamente per costruire soluzioni condivise.

Emerge quanto la governance debba essere concepita non solo come un mezzo per far funzionare le cose, ma come una “palestra di esercizio di lavoro di squadra”, dove ognuno contribuisce al raggiungimento di obiettivi comuni. La sfida in questo momento rispetto al tema del welfare è quella di sdoganare la visione socio-assistenziale, socio-sanitaria, perché welfare è tutto ciò che consente alla comunità di costruire insieme una gestione dei problemi comuni.

Un aspetto critico riguarda la misurazione del welfare perché spesso viene fatta attraverso degli indicatori di processo: quanti servizi abbiamo erogato? Quanti interventi? Quanto target è stato raggiunto? Mentre per migliorare rispetto al tema del welfare bisogna “costruire sistemi di misura che siamo coerenti con questo campo di applicazione e quindi che riescano a evidenziare l’impatto sociale generato non in termini di servizi erogati, ma in termini di come è cambiata la comunità nel gestire le proprie esigenze”.

Wellgranda attraverso l’Academy Territoriale in direzione di una governance del welfare diffusa e condivisa.

La collaborazione tra aziende e comunità, la costruzione di reti di supporto e l’integrazione delle risorse territoriali sono elementi fondamentali per creare un welfare capace di rispondere alle sfide contemporanee.

In un mondo in cui i bisogni delle persone diventano sempre più complessi e interconnessi, solo un approccio condiviso potrà garantire un sistema di welfare davvero inclusivo e sostenibile.

Le aziende, insieme agli attori del territorio, devono imparare a “fare squadra” per generare valore e benessere, sia per i lavoratori che per la comunità in cui operano. Il futuro del welfare passa proprio dalla capacità di collaborare e di governare in modo diffuso le risorse e le opportunità del territorio.